Le tavole di San Giuseppe sono un’antica tradizione che si ripete ogni 18 marzo, alla vigilia di San Giuseppe, in alcuni paesi del basso Salento. Le tavole sono allestite dai fedeli, nelle proprie case, in devozione al Santo. La principale è allestita con un’immagine di San Giuseppe, fiori, arance e pane. Su ogni forma di pane un simbolo diverso rappresenta una santità. Possono essercene da tre fino ad un massimo di tredici. Intorno alla tavola principale vengono allestiti banchetti su cui sono posizionate pietanze tipiche della festività, come lo stoccafisso, i ciceri e tria, i lampascioni. Cibi cotti o crudi, piatti pronti o soltanto i loro ingredienti. Le case sono aperte a chiunque voglia omaggiare il Santo con una preghiera. Ai visitatori viene offerta una pagnotta benedetta e dolcetti al miele fritti. Il giorno successivo, tutte le pietanze vengono consumate durante il pranzo da parenti e vicini in un momento di riconciliazione e condivisione. Entrando in queste case si avverte un’atmosfera di devozione carica di intimità, rispetto e silenzio. In alcuni casi questa atmosfera è però contrastata dall’eccessivo carico di elementi e decorazioni, come ad esempio i banchetti carichi come in un reparto di supermarket.
2014 / 2016